Biografia Ester Piera Zuercher Camponovo

Ester Piera Zuercher Camponovo, artista svizzera, pittrice e designer. Nata a Vacallo (Canton Ticino) frequenta le scuole elementari e medie in Ticino in seguito frequenta la scuola di disegno edile a Trevano Lugano diplomandosi. Si iscrive poi all’Accademia di Belle Arti a Milano (diploma in pittura, anatomia artistica, incisione e storia dell’arte). Si perfeziona nello studio del nudo a Académie de la Grands Chaumière à Paris e dopo al Corso superiore di disegno Fondazione Ratti con Karel Appel e Anish Kapoor dove consegue il Premio/acquisto.

Partecipa al Seminario/Simposio degli artisti incisori dell’arco alpino in Appenzello e San Gallo con mostra finale nella sala espositiva della Città di San Gallo. Ha una lunga collaborazione in studi di architettura come disegnatrice e collaboratrice di progetti. Docente invitata del corso del nudo dal vero alla scuola degli illustratori a Lugano, insegnamento dell’incisione al corso superiore della scuola Steiner a Lugano, insegnante di corsi di disegno e pittura del Comune di Bioggio. Professore invitata dalla Facoltà di Architettura di Colima (Messico) al corso di affresco. Bozzetti per un affresco nel museo di Colima e direzione della sua esecuzione che viene fatta in gruppo con gli artisti locali. Primo premio al Concorso di pittura Citta’ di Castano. Esposizioni personali e collettive a Lugano, Locarno, Mendrisio, Rancate, Balerna, Zurigo, Losanna, San Gallo, Milano, Venezia, Trieste. Dal 2006 Fondatrice, responsabile e designer della Cooperativa Boneca de Atauro. Continua la sua ricerca artistica con il disegno e la pittura nello studio nella sua abitazione a Bali. L’intuizione e l’impegno di Ester Piera sono da ammirare; lei ha aiutato le donne di una piccola isola, a guadagnarsi da vivere. Ideatrice della bambola di pezza, simbolo diventato noto oltre i confini nazionali come Boneca de Atauro, rappresenta oggi un faro per tutte le donne di Atauro che desiderano crescere e lavorare con dignità. La realizzazione di una “bambola di pezza “è stato l’inizio…dopo ne sono arrivate tantissime. Ester ha disegnato all’incirca cento oggetti o forse di più per la Boneca.

“Doveva andare…” di Miriana Ronchetti Se dovessi parlare di Ester, lo farei tentando di raccontare uno stato d’animo… “…doveva andare. Poi, un giorno, le sembrò che qualcosa fluttuasse nell’aria, una forma tonda su cui roteavano spaurite e ridenti, come in un giuoco infantile, la passione e la curiosità. Il suo corpo era in fermento, e nel buio, ombre fitte sconfinavano nel vuoto fino a cadere nell’immobile silenzio dell’attesa di una nascita. Si lasciava attraversare da un fluire di pensieri, ombre senza meta. Tra le ombre, però, un’immagine prendeva forma, chiara come il materializzarsi di un sogno. Amore sconfinato. L’amore muta il sogno in realtà e la realtà in arte. Lentamente, si dipanavano dalla sua anima libere forme, quasi carezze del vento, doni di un universo interiore che attendeva di andare oltre. Sorgeva lentamente una musica dolce per la sua anima. La vita intonava vita. Libera dal corpo e sciolte le emozioni da ogni nodo di chiusura, la sua arte si liberava; sciolte le catene nell’azzurro e nei colori delle sue immagini passionali”.

“Dal cuore di una donna” di Maria Will Una pittura libera. Questo è ciò che in primo luogo vuole essere la pittura di Ester Piera Zuercher. Libera come forse solo l’arte di una donna può esserlo. Potrebbe dire di avere iniziato a contornare una sua verità da quando ha cominciato a dare forma a “quanto ha nel cuore”. Un tale principio implica tuttavia fondamentalmente l’assunzione del rischio di collocarsi fuori registro, di aggirarsi in zone considerate minori e basse, che non hanno corso nelle seriose sfere dell’osservanza estetico intellettualistica. Esserne consapevole per Ester Piera è il motivo che rafforza in lei la decisione di percorrere la sua propria strada; di certo che non la frena. Desiderosa di irrompere con dolce urto all’incontro di chi voglia osservare i suoi quadri, l’artista non teme di essere fraintesa nel rivendicare all’arte la sufficiente maturità per poter essere, anche, sentimentale. Lei ha la forza e le ragioni per non fingere che le rime cercate tra cuore, amore e fiore siano buone solo per le canzonette. Poesia spicciola forse; ma quanto risponderle ai bisogni primari dell’individuo! Fin qui l’intenzione da cui scatta la trasposizione pittorica che passa attraverso la messa a fuoco di poche forme significanti, esaltate, con il limitata risonanza, da un uso monocromatico del colore, dato in luminoso e vaporoso chiaroscuro. Forme-recipienti, cuori-vaso e le rose come recentissima rivisitazione di un icona che pareva ormai svuotata: figure che alludono ad un contenuto, ad un’interiorità che si schiude nell’atteggiamento quasi sacrale dell’offerta. Quanto alle ascendenze linguistiche della sua pittura, oltre che alla sintassi minimalista, forse doveroso è il rimando alla tradizione dello “spirituale nell’arte” e in particolare nel colore, così come l’ha formulata un Rothko (o come la intende un Anish Kapoor). Piera Zuercher che ora porta la sua ricerca con mano felice e generosa nel campo non domestico degli Rossi e delle tinte affini, interiorizza la visione dei suoi soggetti e li impagina nello spazio pittorico secondo prospettive fantastiche e scala monumentale. Ne nascono paesaggi ultraterreni, mondi che hanno la levità delle nuvole, luoghi possibili di una pace non illusoria.                                                                                        

Ester Piera Zuercher Camponovo vive e lavora a Sanur, Bali                                                Mail: esterrosa14@gmail.com                                                                                      

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